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MotoGP, Pedro Acosta: "il sorpasso su Marc è stato come perdere la verginità"

"E' Durato il tempo necessario, prima bello poi un disastro. Era dalla Moto3 che non mi sentivo così sicuro nei sorpassi, più facili che nella sprint. Ho imparato lezioni importanti seguendo Martin e Marquez"

MotoGP: Pedro Acosta:

Pedro Acosta al suo debutto in classe regina ha dato spettacolo e non si è risparmiato. Dal nono posto nella sprint all'ottavo in gara alla domenica, l'enfant prodige spagnolo, fresco del titolo in Moto2,  ha investito la MotoGP come uno tsunami e non ha disatteso le aspettative, lottando nella top five fino a che le gomme non sono più riuscite a tenere il passo della sua incontenibile irruenza. Nel suo battagliare si è così scontrato anche con un certo Marc Marquez, dando vita ad un duello generazionale che ha soddisfatto la fame di spettacolo dei fan. Un duello poi perso per un errore, "un errore da rookie" dirà poi l'otto volte iridato, lodandone poi il talento innegabilmente cristallino. Nel suo approccio in MotoGP Acosta aveva detto ai giornalisti che per correre in classe regina serviva "mettere le palle sul serbatoio", e se questo è solo l'inizio in questa stagione Pedro Acosta saprà certamente dire la sua.

"Arrivare alla prima gara e sorpassare molte persone è ciò che mi è piaciuto di più di questa gara - racconta ai giornalisti - Ci sono andato vicino, quando mancavano circa 15 giri alla fine ero a portata di mano. Ma alla fine ho commesso un errore, non poteva essere tutto così bello. Ho fatto il primo giro in undicesima posizione e in dieci giri ero quarto, quindi sono soddisfatto".

Di sorpassi in gara se ne sono visti molti, Quale ti è piaciuto di più?
"Mi sono piaciuti tutti, in generale, perché erano i primi che facevo. Era dalla Moto3 che non mi sentivo così sicuro nei sorpassi. In Moto2 potevo sorpassare molto e più o meno dove volevo. Ma quella sicurezza di andare dietro, di potermi lanciare e sapere che la moto si sarebbe fermata e che tutto sarebbe andato bene, non l'avevo da tre anni. Sono felice della gara".

Non è mancata però qualche difficoltà.
"Forse non ho gestito bene la gara, tra benzina e pneumatici, ma nel complesso è andata bene. Quanto alla partenza è andata meglio che nella sprint, ma quando Miller mi ha sorpassato velocissimo la moto ha perso stabilità. C'era un sacco di gente ovunque attorno a me ed ho perso molto tempo nella staccata prima di stabilizzarmi e ripartire, è chiaro che la sua moto era più performante".

Che lezione hai ottenuto da questo primo approccio alla gara lunga di MotoGP ?
"Al passaggio ai box ho visto che Binder Martin e Marquez aumentavano il ritmo ed io ero dietro di loro. Questo è stato importante, perchè nella sprint ero dietro ad Alex, mentre oggi seguivo piloti come Martin e Marquez, che guidano con uno stile molto diverso. E' un qualcosa che fa la differenza quando si gira su circuiti più lenti, su quel passo mi sentivo meglio e avevo più controllo. Questo è il motivo per cui ho cercato di sorpassare sopratutto alle curve 6 e 16, dove era più difficile. Compiere sorpassi è stato più difficile di quanto mi aspettassi nella sprint, in cui avevamo tutti un serbatoio più piccolo in volata e la moto era molto più reattiva. Si muoveva di più e tutti erano più veloci. Oggi invece con più peso la moto era più stabile e le gomme anche. Ho fatto sicuramente dei passi in avanti in termini di esperienza, e i sorpassi erano più facili".

Il duello con Marc poi, anche se breve, è forse stato il momento centrale della tua prestazione in gara.
"È durato il tempo necessario. È come quando si perde la verginità: tutto inizia ad essere bello e poi è un disastro - scherza - Oggi non poteva finire così bene. Sono soddisfatto, arrivare alla prima gara e sorpassare molte persone è la cosa che mi è piaciuta di più. Non si è trattato solo del sorpasso su Marc. Sorpassare le persone, avere il ritmo ed essere lì è stato ciò che mi è piaciuto di più".

A fine gara eri molto provato dalla stanchezza?
"Dobbiamo ancora migliorare, qui hanno portato un nuovo dispositivo e credo che fosse un po' lontano per la mia mano piccola, e anche un po' alto. Per la prossima gara, dovremo avere una leva modificata in modo che vada più in basso, perché per me era troppo lontana. Non è stato particolarmente stancante però, non avevo dolore agli avambracci, giusto un po' fastidio".

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