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SBK: gli sponsor sul piede di guerra chiedono a Dorna un cambiamento

Dopo aver parlato con manager e piloti, sono gli sponsor più importanti del mondiale a prendere la parola, criticando il lavoro di Dorna per il calendario ed altri aspetti del 2024

SBK: SBK: gli sponsor sul piede di guerra chiedono a Dorna un cambiamento

Il Motorsport si basa sugli sponsor che vogliono associare il proprio brand alle imprese sportive di piloti, squadre e moto. Servono investimenti da parte dei Costruttori senza dubbio, ma serve anche chi poi paga per avere visibilità nel campionato e garantire la sopravvivenza delle squadre, l’autonomia economica e la garanzia di poter portare avanti una intera stagione.

Il mondiale SBK è sempre stato un palcoscenico perfetto per ‘fare vetrina’, perché il concetto alla base del campionato è la vicinanza tra le moto che corrono ed il prodotto di serie e questo riguarda sia le moto che tutto ciò che ruota attorno. Pensiamo ai fornitori tecnici, a chi produce le gomme, a chi fornisce lubrificanti e benzina. C’è poi chi punta all’aspetto glamour, al fascino di un campionato che ha una storia di grandi campioni, da Fogarty a Bayliss, passando per Biaggi, Toseland, Rea e Bautista, senza ovviamente dimenticare Toprak, il fenomeno turco che ha carattere da vendere ed è molto piaciuto personaggio di tanti colleghi che corrono in MotoGP.

La SBK un asset che merita più valore

Ma tutti questi asset devono essere valorizzati, serve che chi detiene le redini del campionato lavori per alimentare la fiamma della passione e motivare gli investitori a continuare a credere in questo format. Elementi che però sembrano venire meno di anno in anno, tanto da convincere un gruppo di sponsor molto influenti a riunirsi a Jerez per lanciare un messaggio comune indirizzato a Dorna: così le cose non vanno bene, serve un cambiamento.

Non si tratta solo di un calendario che ha molti punti deboli, che mette sul piatto una sola trasferta intercontinentale e che ha date sparpagliate quasi senza senso da febbraio ad ottobre. Il nodo della questione è ancora più profondo e riguarda la gestione a 360° di un campionato che nel suo periodo d’oro era in grado di mettere in ombra il Motomondiale ma che oggi subisce continui colpi al cuore che non sembrano casuali, o almeno non del tutto.

Un peccato soprattutto considerando che il paddock della SBK offre alcune delle migliori esperienze possibili per un appassionato. L’accessibilità per gli appassionati è di gran lunga maggiore rispetto alla MotoGP, è molto facile incontrare il proprio beniamino, osservare le moto da vicino. Ci si gode la Victory Lane ed il Paddock Show offre un continuo intrattenimento durante il fine settimana di gara.

Da questa consapevolezza è nata l’idea di un incontro tra i principali sponsor che assieme stano studiando una strategia per comunicare a Dorna sia il proprio disappunto che una serie di idee puntuali da concretizzare per evitare una perdita di interesse da parte degli appassionati verso la SBK molto pericolosa nel medio termine. Dorna ha in mano MotoGP e SBK, e già questo darebbe armi all’organizzatore per forzare la mano ad alcuni tracciati e garantire la presenza dei due campionati su diverse piste.

C’era anche l’ipotesi di portare su alcuni tracciati entrambi i campionati a correre nello stesso weekend di gara, un modo per creare sinergia e dare ulteriore visibilità al mondiale destinato alle derivate che di certo non lesina spettacolo in pista. Nel 2024 gli argomenti di interesse saranno molteplici, dal ritorno alle corse di Andrea Iannone con Go Eleven, al passaggio di Toprak in BMW, senza dimenticare l’approdo di Rea in Yamaha ed il debutto di Bulega in Ducati Aruba.

Tutti temi destinati a rendere ancora più interessante un campionato che in questa fase della sua vita sembra una bellissima storia in cerca di un bravo autore.

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