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Da oggi anche nelle aree private la moto dovrà avere l'assicurazione

Una sentenza della Corte di Cassazione si uniforma alla normativa UE che prevede l'obbligo di copertura RC per i veicoli anche in cortili condominiali, giardini, parcheggi privati. Ecco cosa cambia anche per motocross e moto pronto pista

Moto - News: Da oggi anche nelle aree private la moto dovrà avere l'assicurazione

Una sentenza che fa discutere e che crea un precedente scomodo per i motociclisti. Da oggi infatti anche le moto che circolano in terreni privati dovranno avere copertura RC. Per le assicurazioni italiane non sussisteva la copertura per sinistri avvenuti in aree private ma dopo questo pronunciamento la situazione cambia.

La sentenza

La sentenza n. 21983 della Corte di Cassazione a Sezioni unite, depositata il 30 luglio, cambia lo scenario: infatti “le Sezioni Unite, a risoluzione di una questione di massima di particolare importanza, hanno affermato che, ai fini dell'operatività della garanzia per R.C.A., l’art. 122 del codice delle assicurazioni private va interpretato conformemente alla giurisprudenza eurounitaria nel senso che la circolazione su aree equiparate alle strade debba intendersi come quella effettuata su ogni spazio ove il veicolo possa essere utilizzato in modo conforme alla sua funzione abituale".

Tradotto da legalese all'italiano, l’interno di aree private come un cortile condominiale, un giardino di proprietà privata o di un parcheggio riservato, viene equiparato alle strade e dove un qualsiasi veicolo viene utilizzato secondo la sua funzione. Quindi, anche all'interno di “qualsiasi area privata” (come aveva già previsto anche il MISE con il Dm 54/2020 riguardo la disciplina del contratto base della RC Auto), deve essere previsto l'obbligo di copertura assicurativa per i veicoli, moto, auto o camper che siano.

Come nel resto d'Europa

La sentenza si allinea a quella prevista dal diritto europeo e a quella più volte espressa dalla Corte di Giustizia europea che, nella sua interpretazione delle direttive in materia di RC Auto, non fa differenza tra strade aperte al pubblico e aree private, se il veicolo viene utilizzato allo stesso modo e quindi estende l'obbligo assicurativo. La motivazione dietro questa decisione è quella di protegge non tanto chi può provocare un danno, quindi gli assicurati, ma i terzi che lo subiscono.

Le Sezioni unite della Corte di Cassazione si sono allineate alla Corte Ue, concludendo che il criterio di parificazione tra area pubblica e quelle diverse non è il luogo o il numero di persone che possono frequentarle, ma l'utilizzo del veicolo corrispondente “alla sua funzione abituale”. Perché questo utilizzo rappresenta una forma di pericolosità e di rischio abituale che richiede l'obbligo di copertuea assicurativa, senza distinzione del luogo di manovra o di stazionamento, che sia un cortile o una strada pubblica.

Il caso

La sentenza deriva dal rigetto della Corte d’appello di Milano sulla richiesta di risarcimento danni a causa del decesso di un congiunto, investito da un veicolo nel cortile dell’abitazione. Il giudice aveva respinto il ricorso perché mancava la copertura assicurativa Rc auto (ex artt. 122 e 144 dlgs. n. 209 del 2005), in quanto il sinistro si era verificato in un’area privata e non era possibile agire direttamente verso l’assicurazione del responsabile. Ma gli interessati si sono opposti e hanno fatto ricorso in Cassazione che ha trovato la norma nazionale in contrasto con quella europea, rimettendo gli atti al Primo Presidente per l’assegnazione della causa alle Sezioni Unite. Giungendo alla sentenza.

Motocross e pronto pista: cosa cambia?

La sentenza crea un precedente nell'utilizzo di motocross, pit bike, mini-gp e moto trasformate pronto-pista che non vedranno mai la strada pubblica, ma vengono usate per allenamenti o gare. Se infatti sui circuiti FMI esiste già la polizza assicurativa temporanea, ci sarà da capire come poter continuare ad allenarsi in aree private che non sono parte di infrastrutture federali senza andare contro la legge.

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