Tu sei qui

SBK, Assolo mondiale per Rea, Melandri 2° su Sykes

Il nordirlandese trionfa in solitaria e vince il suo terzo titolo. Un indomito Marco ha la meglio dopo un corpo a corpo con Tom Sykes

SBK:  Assolo mondiale per Rea, Melandri 2° su Sykes

Tutto come da pronostico. Tra Jonathan Rea ed il suo terzo successo iridato mancava ancora la trasferta di Magny Cours. Poco più di una formalità per il "Cannibale" che sia sull'asciutto del venerdì che sul bagnato del sabato mattina non ha lasciato un briciolo agli avversari. Ha dominato con la solidità di uno schiacciasassi ed anzi, ha quasi dato l'impressione di voler finire questo mondiale 2017 infierendo sui resti di un Campionato segnato ormai da diversi mesi. Talento e cinismo quando la vittoria è ormai ad un passo, sono gli elementi che il neo iridato ha messo sul piatto ora più che mai, mostrando i muscoli ad una categoria che, per il futuro prossimo, dovrà mettere sul campo qualcosa di davvero nuovo per potere riportare la bilancia dei risultati ad un più stimolante equilibrio. Con la vittoria di oggi ed i +129 punti sul compagno Sykes, Johnny vince quindi con 5 manche di anticipo.

Oggi il campione ha recitato il suo ruolo fin dal semaforo (come già tante volte in questa stagione): fuga al via, con asfalto bagnato, ed un passo che superava il secondo meglio degli avversari. Gara chiusa dopo 5 giri con un vantaggio ed un ritmo inavvicinabili per chiunque. 
Le emozioni più grandi di questo primo appuntamento in terra transalpina le ha però offerte il bel duello tra Tom Sykes e Marco Melandri. Nella seconda parte di gara Marco, riuscendo a sfruttare la pista che mano mano andava asciugandosi, ha recuperato su Tom, secondo per quasi tutta la gara, andando a dare vita a tre ultimi giri da fiato in gola. Il ravennate ha avuto la meglio dopo un bel corpo a corpo con la Kawasaki numero 66 riuscendo a fare sua una seconda posizione per poco più di 2 decimi condendo il tutto con il record della gara all'ultimo passaggio con 1.52"769.

Grande gara per Marco Melandri

LA GARA - Allo spegnersi del semaforo lo scatto di Rea è da centometrista, distanziando subito il resto del gruppo ed inanellando giri sul passo dell'1.55" con il miglior crono arrivato dopo tre giri quando aveva già quasi 4 secondi di vantaggio. Alle sue spalle, dopo una bella partenza, risale Chaz Davies che si porta alle spalle di Sykes, secondo, e pronto a superarlo. Qualche giro di battaglia tra i due e Chaz deve ammainare bandiera bianca causa un posteriore della sua Panigale R non in forma con l'aderenza, precaria su asfalto bagnato. Dietro i primi tre troviamo le due Yamaha che, nella lotta in famiglia tra VD Mark ed Alex Lowes, perdono un pezzo al secondo giro con VD Mark in terra coinvolgendo anche un incolpevole Xavi Fores che non riesce ad evitare la Yamaha numero 60 cadutagli davanti in uscita di curva. 

Da metà gara in poi, con l'asfalto che va asciugandosi, i tempi iniziano a calare ed a sfruttare meglio di tutti la situazione è Marco Melandri che, spinto da un Leon Camier sempre più arrembante con la MV Agusta, aumenta il suo passo, girando meglio del battistrada Rea. Sykes è a un secondo di gap sui tempi sul giro e quando mancano 3 passaggi al termine "Macio" vede lo scarico della Ninja numero 66 e tenta di acciuffare il secondo posto. Obiettivo raggiunto sul traguardo, nonostante i due si tocchino nel corpo a corpo, con Melandri che rischia di perdere terreno.
Sul traguardo Jonathan Rea arriva in piedi sulle pedane con 16 secondi di vantaggio, mentre dietro è Melandri che sigla il giro record della gara e porta a casa un meritato secondo posto. Terzo è Sykes a poco più di 2 decimi, quarto Camier. Seguono Alex Lowes, Eugene Laverty ed un bravo Davide Giugliano che porta a casa un buon ottavo posto preceduto sul finale da Tati Mercado, partito secondo in griglia. Chaz Davies, in crisi ormai con l'aderenza al posteriore, termina decimo dietro VD Mark risalito in sella dopo la caduta al secondo giro.


 

 

Articoli che potrebbero interessarti