Rossella: sensibile, curioso, sognatore

Il profilo di Marco scritto dalla madre quando andava ancora a scuola


Marco Simoncelli era per tutti una persona speciale, un uomo con l’animo del bambino, pieno di gioia, spensieratezza, sensibilità, che né la fama né il successo erano riusciti a guastare. Nei giorni successivi alla sua scomparsa sono tanti i ricordi che affiorano nella mente di chi lo amava. Rossella, sua madre, aveva scritto un profilo del figlio nel 2000, quando Marco andava ancora alle medie e già correva in moto. Una descrizione che, letta a distanza di più di 10 anni, fornisce un ritratto del Sic ancora attuale. Quello di un ragazzo curioso e disponibile, allegro e scanzonato, che si trasformava una quando calava la visiera del casco.

Di seguito potete leggere le parole scritte da Rossella in quell’occasione.

…Descrivere Marco in questo momento di trasformazione mi mette un po’ in difficoltà, sarebbe stato più semplice qualche tempo fa… Lo considero comunque un ragazzino abbastanza maturo per la sua età: probabilmente è il suo interesse per qualsiasi cosa, qualsiasi cosa non solo e necessariamente per la scuola, che lo rende abbastanza disinvolto nelle situazioni.

È molto curioso e se da un lato penso si una bellissima cosa che lo spinge a fare nuove conoscenze, a volte diventa irritante il suo comportamento un po’ invadente… spero che nel crescere riesca a stabilire il giusto equilibrio.

Nasconde una delicatissima sensibilità che a volte mi prende quasi di sorpresa. È anche molto apprensivo, non solo per quello che riguarda se stesso ma nei confronti di chi gli è accanto. Crede molto nelle cose che fa ed è quasi sempre certo di riuscire. Ama essere gratificato. È molto competitivo e questo aspetto di Marco è ballo da un lato perché lo sprona a fare del suo meglio, ma dall’altro…

È riflessivo, anche se potrebbe sembrare che quello che stai dicendo non lo sfiori neppure. Negli ultimi anni ha un rapporto bellissimo con suo padre, anche perché trascorrono veramente tanto tempo insieme e hanno tante cose da condividere. Lo sport che Marco pratica ha senza dubbio contribuito a questa simbiosi. Da me si è un po’ allontanato forse per un insieme di circostanze: l’età che sta vivendo, l’arrivo della sorella che mi assorbe del tempo, una volta tutto suo…

Chi ha avuto l’opportunità di trascorrere del tempo insieme a Marco, avrà senz’altro notato con quanta poca fretta, con quanta poca velocità sbriga le sue cose, indipendentemente dall’interesse che può provare; sembra quasi che per lui il tempo non abbia significato, che quasi non trascorra… c’è sempre tempo per fare tutto… è veramente snervante, con lui, dover rispettare degli orari.

Anche questo fa parte della sua personalità, è una sua prerogativa in netto contrasto con lo sport agonistico che pratica nel quale, in un centesimo di secondo, ti puoi giocare tutto. È sorprendente e quasi incredibile per chi gli è vicino nella quotidianità, la sua trasformazione una volta in sella alla moto: rapidità, concentrazione, tenacia e determinazione diventano per lui cose normali.

Marco ha tanti sogni per il suo futuro, e anche questo è tipico dell’età… sarebbe molto triste il contrario. Questi magnifici 13 anni sono così: bellissimi per certi aspetti… vedere questa crescita tanto veloce e tremendamente lenta nello stesso tempo… ogni giorno è una battaglia  e bisogna saper dosare ogni cosa per arrivare ad un buon risultato, che penso che si l’obbiettivo di ogni genitore”.

Articoli che potrebbero interessarti