Tu sei qui

Week-end di bel tempo drammatico per i motociclisti

Torna il sole... e aumentano gli incidenti

Moto - News: Week-end di bel tempo drammatico per i motociclisti

Giordano Biserni, presidente dell'ASAPS (Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale) è una delle poche voci fuori dal coro quando si parla di sicurezza stradale e politiche infrastrutturali e sulla viabilità necessarie ad aumentarla. Senza mezzi termini sfrutta ogni occasione per rendere noto quanto ci sia da fare per ridurre il numero di morti e feriti sulle nostre strade, e altrettanto schiettamente dà la colpa anche ai conducenti, troppi dei quali hanno comportamenti di guida disinvolti se non addirittura fuorilegge.

Stavolta il Presidente dell'ASAPS prende la parola per illustrare come il primo week-end di sole, che ha portato tanti motociclisti in sella per godersi un viaggio o una gita su due ruote, abbia fatto "impennare", perdonateci il gioco di parole, le statistiche sull'incidentalità dei centauri.

Riteniamo quindi opportuno riportare l'intervento di oggi di Giordano Biserni, pubblicato sul sito dell'Asaps, perché tocca molto da vicino tante delle problematiche che riguardano noi motociclisti, senza tralasciare le nostre responsabilità quando siamo alla guida.

"Fino a questo fine settimana i conti drammatici degli incidenti e dei morti fra i veicoli a due ruote nei fine settimana erano stati, si fa per dire, abbastanza buoni. Avevamo contato 93 vittime con una calo del 27,3% rispetto alle 128 dello scorso anno. Sapevamo benissimo che il merito era del prolungato inverno che almeno in questo caso si è rivelato umano, facendoci contare meno morti fra i dueruotisti.
Dopo la punta del primo maggio con un fine settimana discreto e con 13 vittime fra i motociclisti, in questo fine settimana di sole è stato superato quel triste risultato con altri 17 motociclisti morti e tantissimi gravemente feriti. [...] E' ora che ci poniamo molte domande sullo stato delle nostre strade ormai veramente ai limiti, con buche, vie d'uscita occupate da segnali, guard rail taglienti come rasoi. Nessun errore, anche minimo è permesso all’appassionato di moto.
Ma dobbiamo parlare anche della produzione di motoveicoli con potenze da pista. Moto che in prima fanno i 130 km/h, da 0 a 100 vanno in meno di 4 secondi, che raggiungono velocità anche di 300 km/h. Ogni anno i modelli in vendita hanno un CV in più e un kg in meno di peso. Ma alla guida non c'è Valentino Rossi, spesso ci sono dei semplici e comuni signori Rossi, appassionati di moto, ma con l'accettazione di una soglia del rischio troppo elevata. Poi la strada non ha nulla a che vedere con la pista, paradossalmente il posto più sicuro al mondo per i conducenti.
Il problema è globale e generale. Una generazione intera sta pagando costi incredibili con vite perdute e invalidità permanenti che determinano costi sbalorditivi per la sanità. Che paghiamo poi tutti.
E’ l’ora dei controlli, di un potenziamento della vigilanza con divise sulle strade contro la velocità e l’azzardo. Consola poco il fatto che in alcuni casi i dueruotisti non abbiano la responsabilità del sinistro. Ora anche le famiglie dicano la loro, anche gli amici dei motociclisti 'caduti' sulle nostre statali devono, tutti insieme, contribuire ad esigere un modello diverso di educazione stradale e formazione. Con comportamenti maturi."

Articoli che potrebbero interessarti